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Zeffirelli, una storia d’amore lunga vent’anni

Il contributo del Maestro toscano nella scenografia e nella regia in campo operistico è iniziato negli anni Cinquanta alla Scala di Milano.

Passato per il Covent Garden di Londra e il Metropolitan Opera House di New York e giunto all’Arena di Verona negli anni Novanta. Disegnare la musica, farla capire a tutti. È questa la filosofia del Maestro toscano Franco Zeffirelli, regista amato a Verona, che anche quest’anno vedrà la messa in scena dell’Opera in tre atti Madama Butterfly di Giacomo Puccini (sei recite 8, 13, 22, 29 luglio e 11, 19 agosto 2017) durante la 95° edizione del Festival lirico in Arena. Tale allestimento di Madama Butterfly, già proposto da Zeffirelli in Arena nel 2004, 2006, 2010 e 2014, disegna la “tragedia giapponese” della piccola Cio-Cio-San, un fiore innocente appena sbocciato, schiava d’amore nell’animato quartiere dei piaceri di Nagasaki, che vivrà una straordinaria avventura amorosa con Pinkerton, ufficiale americano in licenza; la vista sulla città di Nagasaki e sul porto, da cui provengono i marinai in visita, è l’elemento coreografico e poetico inquadrato da Zeffirelli, che immagina una collina ridente, coperta di pini, bambù e siepi in fiore, e un quartiere vivace e colorato dove tutto è possibile.

Il contributo di Franco Zeffirelli è stato esemplare – Credit: ANSA – Operarenamagazine.it

«Ho sempre pensato che l’opera sia un pianeta dove le muse lavorano assieme, battono le mani e celebrano tutte le arti». (International Herald Tribune, Parigi, 21 marzo 1990).

Zeffirelli è regista e sceneggiatore teatrale e cinematografico, classe 1923; il suo contributo operistico nella scenografia e nella regia è stato di calibro internazionale, iniziato negli anni Cinquanta alla Scala di Milano, passato per il Covent Garden di Londra e il Metropolitan Opera House di New York e giunto all’Arena di Verona negli anni Novanta ma, nell’immaginario collettivo, la sua carriera si ricorda più spesso nel cinema, nelle collaborazioni con Luchino ViscontiVittorio De Sica e Roberto Rossellini, e come regista egli stesso. In teatro, la sua interpretazione dell’Opera lirica ha sempre voluto rappresentare e valorizzare la forza del melodramma italiano e il colore della cultura mediterranea, così amate nel mondo: secondo lui, la grande tradizione lirica italiana dovrebbe diventare un vessillo del nostro Paese e un costante motivo di orgoglio nazionale.

Zeffirelli all’Arena di Verona

La prima volta di Zeffirelli all’Arena di Verona è stata nel 1995 con la messa in scena della Carmen di Georges Bizet, in un allestimento durato tredici stagioni fino al 2016, proposto dal 2010 con un assetto scenografico nuovo ma la medesima interpretazione: la Carmen di Zeffirelli ricalca la solarità di una Siviglia vivace e piena di vita, che prepara il campo per il dramma nel terzo atto e svela il carattere dei protagonisti, dapprima scherzoso e poi sempre più solido; un’opéra comique in quattro atti, amara e ambita dai registi, che intriga il Maestro e lo invoglia a emozionare in maniera sempre nuova, provocando un forte impatto emotivo sul pubblico; questa tendenza, assieme alla predilezione per i dettagli estetizzanti (che a volte è stata criticata nell’ambiente cinematografico), rappresenta lo stile peculiare di Zeffirelli, riscontrato sino ad oggi. Il debutto al Filarmonico di Verona è nel 2012 con Pagliacci di Leoncavallo, allestimento poi ripreso nel gennaio 2017.

Zeffirelli, il ‘disegno’ dell’Opera secondo i suoi occhi – Credits: ANSA – Operarenamagazine.it

Si tratta di una love story nella love story, quando parliamo dell’amore di Zeffirelli per Aida e della fusione, nell’immaginario lirico, di quest’Opera in quattro atti con la città di Verona. Il Festival lirico ha legato ad Aida la sua immagine fin dalla prima rappresentazione in Arena nel 1913; anche quest’anno l’opera verdiana è in cartellone, accanto alla veste contemporanea, con nove recite (28 luglio e 3, 6, 8, 13, 16, 21, 24, 27 agosto 2017) dell’edizione storica del 1913 di Ettore Fagiuoli, con l’allestimento realizzato da Gianfranco de Bosio nel 1982 e replicato da allora per venti stagioni.

In Arena, Zeffirelli ha portato in scena Aida per sette stagioni dal 2002 al 2015, amandola ogni volta, raccontando di come Aida, che ha influenzato e stimolato la sua inventiva sin da ragazzo, si presti sempre a ripercorrere con l’avanguardia della scenotecnica quest’antica storia d’amore e dolore sospesa in una fantasia risplendente.

Ecco una breve cronologia degli allestimenti di Franco Zeffirelli (regia e scene) all’Arena di Verona: 1995 Carmen di Bizet (con replica 1996, 1997, 1999, 2002, 2003, 2006, 2008, 2009, 2010, 2012, 2014, 2016). 2001 Il trovatore di Verdi, (2002, 2004, 2010, 2013,2016). 2002 Aida di Verdi 2003, 2004, 2005, 2006, 2010, 2015). 2004 Madama Butterfly di Puccini ( 2006, 2010, 2014, 2017). 2010 Turandot di Puccini (2012, 2014, 2016). 2012 Don Giovanni di Mozart (2015).

Redazione

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