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Spettacolo

Tosca, Giacomo Puccini (sinossi)

Tosca  è un’opera in tre atti di  Giacomo Puccini  su libretto italiano di  Luigi Illica  e  Giuseppe Giacosa . La prima rappresentazione avvenne al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900.

La Tosca di Giacomo Puccini – Operarenamagazine.it

Ruoli
Floria Tosca , una celebre cantante (soprano)
Barone Scarpia , capo della Polizia (baritono)
Mario Cavaradossi , un pittore (tenore)
Cesare Angelotti , ex console della Repubblica romana (basso)
Un sacrestano (basso)
Spoletta , un agente di polizia ( tenore)
Sciarrone , agente (basso)
Un carceriere  (basso)
Un pastorello (alto)
Doganiere (basso)
Coro

ATTO I

Roma, giugno 1800. Cesare Angelotti, prigioniero politico evaso, si precipita nella chiesa di Sant’Andrea della Valle. Si nasconde in una delle cappelle poco prima che il pittore Mario Cavaradossi arrivi per lavorare al suo ritratto di Maria Maddalena. Il dipinto è stato ispirato dalla marchesa Attavanti, che Cavaradossi ha visto in chiesa ma non conosce. Lo colpisce la somiglianza tra la bellezza bruna della sua amante, la cantante Floria Tosca, e quella della bionda marchesa Attavanti. Angelotti, membro dell’ex governo bonapartista, esce dal suo nascondiglio. Cavaradossi lo riconosce e gli promette aiuto, poi lo riporta di corsa nella cappella mentre si sente Tosca chiamare da fuori. Chiede gelosamente a Cavaradossi con chi ha parlato e gli ricorda il loro appuntamento quella sera. Riconoscendo all’improvviso nel dipinto la marchesa Attavanti, lo accusa di infedeltà, ma lui le assicura il suo amore. Quando Tosca se ne va, Angelotti esce nuovamente dal nascondiglio. Un cannone segnala che la polizia ha scoperto la fuga, e lui e Cavaradossi fuggono a casa del pittore. Entra il sagrestano con i chierichetti che si preparano a cantare un Te Deum celebrativo della recente vittoria contro Napoleone nella battaglia di Marengo. La loro eccitazione viene messa a tacere dall’arrivo del barone Scarpia, capo della polizia segreta, che è alla ricerca di Angelotti. Quando Tosca torna alla ricerca di Cavaradossi, Scarpia le mostra un ventaglio con lo stemma degli Attavanti che ha appena ritrovato. Tosca, vedendo confermati i suoi sospetti sull’infedeltà del suo amante, scoppia in lacrime. Giura vendetta e se ne va mentre la chiesa si riempie di fedeli. Scarpia manda i suoi uomini a seguirla da Cavaradossi, presso il quale crede si nasconda Angelotti. Mentre il pubblico canta il Te Deum, Scarpia dichiara che piegherà Tosca al suo volere.

ATTO II

Nel suo studio a Palazzo Farnese, Scarpia anticipa il piacere di avere Tosca in suo potere. La spia Spoletta arriva con la notizia che non è riuscito a trovare Angelotti. Invece fa entrare Cavaradossi. Mentre Scarpia interroga il pittore ribelle, si sente Tosca cantare ad un gala reale nello stesso edificio. Scarpia la manda a chiamare ed ella appare proprio mentre Cavaradossi viene portato via per essere torturato. Spaventata dalle domande di Scarpia e dalle urla di Cavaradossi, Tosca rivela il nascondiglio di Angelotti. Cavaradossi viene portato lì, gravemente ferito e quasi cosciente. Quando si rende conto dell’accaduto, affronta con rabbia Tosca, proprio mentre l’ufficiale Sciarrone si precipita ad annunciare che Napoleone in realtà ha vinto la battaglia, una sconfitta per la parte di Scarpia. Cavaradossi grida la sua sfida alla tirannia e viene trascinato fuori per essere giustiziato. Scarpia suggerisce con calma a Tosca di lasciare libero Cavaradossi se lei si concedesse a lui. Respingendo le sue avance, dichiara di aver dedicato la sua vita all’arte e all’amore e chiede aiuto a Dio. Scarpia insiste, quando Spoletta lo interrompe: di fronte alla cattura, Angelotti si è ucciso. Tosca, ora costretta a cedere o perdere il suo amante, accetta la proposta di Scarpia. Scarpia ordina a Spoletta di prepararsi per una finta esecuzione di Cavaradossi, dopo la quale sarà liberato. Tosca esige da Scarpia un salvacondotto. Dopo averlo fatto, lei prende un coltello da un tavolo e lo trafigge.

ATTO III

All’alba del mattino successivo, Cavaradossi attende l’esecuzione a Castel Sant’Angelo. Corrompe il carceriere affinché consegni una lettera d’addio a Tosca, poi, sopraffatto dall’emozione, cede alla disperazione. Tosca appare e spiega cosa è successo. I due immaginano il loro futuro in libertà. All’arrivo del plotone di esecuzione, Tosca implora Cavaradossi di fingere in modo convincente la sua morte, poi si nasconde. I soldati sparano e se ne vanno. Cavaradossi non si muove e Tosca si rende conto che Scarpia l’ha tradita. Proprio mentre Spoletta si precipita ad arrestarla, lei salta dal merlo.

Redazione

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