Mangiare tanto è il male della nostra società: ci nutriamo di più di quanto dovremmo e questo porta a invecchiamento, cosa dice lo studio.
I medici non sanno più come ripetercelo: mangiare tanto fa male. Non ci rendiamo conto di quante calorie ingurgitiamo quotidianamente perché abbiamo creato una società di eccessi. Il consumismo smoderato, soprattutto in Italia che per il cibo è un fiore all’occhiello, è arrivato anche sulla nostra tavola. Mangiare tanto, però, non è salutare per il nostro fisico. Non si tratta solo di una questione di sovrappeso ma anche di tipologia di cibo che viene mangiato.
La maggior parte di ciò che mangiamo fa male: tutti i cibi imbustati, molto lavorati e raffinati, a lungo andare diventano veleno per il nostro fisico e ci fanno invecchiare molto più velocemente. Se prima erano solo teorie, adesso i medici hanno portato avanti diverse evidenze che hanno concluso studi decennali con un verdetto.
Mangiare tanto come facciamo noi nella società del benessere fa invecchiare prima. Al mangiare tanto, si unisce spesso il mangiare male. Quante volte per la fretta di andare in ufficio si ripiega per pranzi volanti? Panini e sandwich di vario genere, ma anche snack imbustati: tutto questo è deleterio.
Nuovi studi hanno dimostrato scientificamente che le cellule sono “convinte” di avere a disposizione nutrienti in eccesso, facendo innescare un processo di malfunzionamento e infiammazione che può danneggiare gli organi e causare una forma di invecchiamento precoce. Facendo i test sui topi è stata trovata una diminuzione del 20% della longevità in tutti gli esemplari che mangiavano più del fabbisogno.
La ricerca è stata pubblicata su Nature Aging e potrebbe spiegare perché alcune malattie legate all’invecchiamento colpiscano più spesso o in modo più grave le persone con un elevato indice di massa corporea. Spesso l’obesità è sintomo di un’infiammazione, anche per questo molte persone fanno fatica a scendere di peso. Mangiare tanto intossica il corpo e le cellule iniziano a lavorare in modo diverso.
Il team di ricerca ha iniziato a inviare una catena di segnali chimici intracellulari che hanno attivato la mTOR come se i topi stessero mangiando più del dovuto, anche se la loro dieta non era cambiata. Quando gli animali con queste alterazioni hanno raggiunto la maturità, le loro cellule hanno iniziato a funzionare peggio, e i topi hanno cominciato a manifestare i sintomi tipici dell’invecchiamento.
Anche se il loro sistema immunitario ha cercato di contrastare l’infiammazione, ormai era troppo estesa a tutti i tessuti, così la loro vita si è accorciata rispetto agli altri topi sani. Questo è lo stesso meccanismo che accade nella vita dell’uomo.
Durante il recente Festival del Cinema e della televisione di Benevento (BCT), Paolo Bonolis ha…
Il panorama musicale italiano è in continua evoluzione, e la classifica degli album più venduti…
Beautiful continua a essere uno degli appuntamenti fissi per gli amanti delle soap opera in…
Una grande novità sta per abbattersi sui procedimenti di divorzio. I giudici avranno un’arma in…
Agosto si preannuncia un mese importante per molti pensionati italiani, grazie a previsti incrementi e…
Dopo il meno che soddisfacente esito della cosiddetta rottamazione quater, il panorama fiscale italiano si…