Siete sicuri di poter guadagnare soldi senza lavorare? In realtà sembra sarà sempre più difficile grazie alla nuova stretta del Governo
Lavorare sembra essere diventato sempre di più un problema ai giorni nostri e in realtà già da un bel po’ di tempo. Eppure fin da quando entriamo a scuola ci viene insegnato che in base al primo articolo della nostra Costituzione, l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Purtroppo, potremmo dire che da un proposito assai nobile dei nostri padri costituenti, non si sarebbe di fatto riusciti a tradurre in realtà questa elevata aspirazione. Il lavoro non dovrebbe perciò essere un problema, ma la realtà comune del nostro mondo.
Eppure per moltissime persone lo è e continua ad esserlo, nonostante il cambio dei tempi. Si, di certo con il nuovo Governo, il livello di disoccupazione sembra essere diminuito in modo rilevante, ma c’è ancora tanta strada da fare e sono ancora tanti i posti di lavoro da incrementare per dare a tutti la possibilità di darsi da fare e poter guadagnare denaro fisso, sicuro, specialmente dopo la caduta del Reddito di cittadinanza.
Ma ciò che questo Governo ha mantenuto di quella proposta è l’Adi, ovvero l’Assegno di inclusione, che equivarrebbe all’incirca a 607 euro per le persone che non possono trovare lavoro a causa dell’anzianità, della minore età, della disabilità, o comunque che versano in una condizione svantaggiata.
Ecco qual è la stretta del Governo per quanto riguarda l’Adi
Si potrebbe quindi dire che l’Adi abbia in qualche modo preso il posto del Reddito di cittadinanza e la spesa comunque non è assolutamente poca. Infatti si stima che sarebbero stati impegnati a tal fine ben quasi 984 milioni di euro, che arriverebbero a corrispondere ai 330 milioni ogni trenta giorni.
Ecco quindi che il bisogno di lavorare verrebbe meno, ma nonostante sia più che giusto venire in soccorso di tutte quelle persone che sono impossibilitate per ovvie ragioni a svolgere una mansione lavorativa, tuttavia il Governo ha ritenuto di dover dare più forza ai controlli e quindi stringere un po’ il pugno.
Per cui, in base alle ultime news, ottenere l’Assegno di inclusione sarebbe diventato più difficile. Infatti, dopo aver sottoscritto il Patto di attivazione digitale, chi beneficia dell’Adi si dovrà recare presso i servizi sociali entro centoventi giorni. Dunque, sarebbe stato stabilito che tutte quelle persone che non si presentano o non rispondono alla chiamata, potrebbero rischiare che il loro diritto a godere del beneficio decada, così come potrebbero rischiare la sospensione dello stesso.