Stangata in arrivo per tantissimi italiani per quanto riguarda le pensioni: vediamo cosa potrebbe succedere a breve.
Non si possono ancora dormire sonni tranquilli per quanto riguarda le pensioni: anzi, la situazione rischia di mettersi davvero malissimo per tantissime persone. Il Governo di Giorgia Meloni è al lavoro per la prossima legge di Bilancio ma le notizie non sono rassicuranti.
Le pensioni restano il nodo più arduo da sciogliere per il Governo. Da un lato, infatti, è urgente aumentare gli assegni previdenziali che, al momento, sono tra i più bassi in Europa. Dall’altro bisogna anche cercare di agevolare le uscite anticipate per favorire il ricambio generazionale nei luoghi di lavoro.
La legge Fornero, infatti – stando ai dati e a quanto lamentato dai sindacati – avrebbe inchiodato il mondo del lavoro favorendo anche la disoccupazione tra i giovani. L’Esecutivo è già al lavoro per la prossima legge di Bilancio che, inevitabilmente, comporterà qualche taglio anche sulle pensioni.
Come si suol dire: speriamo per il meglio ma teniamoci pronti al peggio. Le previsioni su ciò che potrebbe accadere in ambito previdenziale non sono rassicuranti e per moltissimi italiani potrebbe arrivare una vera stangata.
Una cosa è certa: con la legge di Bilancio 2025 non si potrà più fare extra deficit come è stato fatto quest’anno. Le conseguenze? Tagli, che, purtroppo, riguarderanno anche le pensioni. Diverse misure di prepensionamento potrebbero scomparire dalla scena e i requisiti contributivi per smettere di lavorare potrebbero aumentare.
Le ultime elezioni europee hanno comportato dei cambi all’interno del Governo: la Lega, surclassata da Forza Italia, ha perso peso e sembrano restare inascoltate le richieste di Matteo Salvini di estendere a tutti Quota 41. Anche perché, conti alla mano, non ci sono i soldi.
L’ex ministro del Lavoro – l’Azzurro Renato Brunetta – oggi a capo del CNEL, Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, sta lavorando ad una proposta da presentare in Parlamento a luglio. L’idea sarebbe quella di cancellare le pensioni a Quote e introdurre una flessibilità in uscita che andrebbe dai 64 fino ai 72 anni.
Dunque molti potrebbero dover lavorare fino a 72 anni. Non solo. Cambierebbero anche i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia ordinaria. Attualmente, secondo quanto stabilito dalla legge Fornero, per andare in pensione è necessario avere almeno 67 anni, almeno 20 anni di contributi e aver maturato un assegno previdenziale d’importo uguale o superiore all’importo dell’assegno sociale.
Se la proposta del CNEL verrà approvata, i nuovi requisiti diventeranno:
Il panorama appare desolante e, secondo le stime degli esperti, molti giovani, con questi nuovi requisiti, si troveranno a dover lavorare fino oltre i 70 anni. Per ora, comunque, si tratta solo di una proposta che il Governo potrebbe non accettare.
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