Attenzione alle novità per quanto riguarda la pensione anticipata. C’è un importante cambiamento legato alla finestra mobile.
Quando si parla di accesso alla pensione e, nello specifico, dei requisiti per poterla ottenere tanto più se si tratta di un trattamento pensionistico anticipato, è bene non sottovalutare alcun dettaglio e restare costantemente aggiornati.
Questo perché di anno in anno possono essere introdotte novità e modifiche, a volta apparentemente ininfluenti, ma che potrebbero condizionare sia gli importi della pensione che i tempi di accesso alla stessa. Uno di questi cambiamenti riguarda, nello specifico, quota 103 e la finestra mobile per poter iniziare a ricevere il cedolino mensile. Vediamo di cosa si tratta.
La riforma della pensione flessibile ed anticipata a 62 anni, per l’appunto quota 103, ha apportato una serie di novità. Una riguarda le tempistiche di attesa per poter iniziare a ricevere, dall’Inps, il primo assegno del trattamento pensionistico. Stiamo chiaramente parlando della finestra mobile e di chi, entro il 31 dicembre 2024, matura il diritto alla pensione anticipata i cui requisiti prevedono, oltre al raggiungimento dei 62 anni compiuti, l’aver versato almeno 41 anni di contribuzione.
Difficilmente un lavoratore riesce, nella medesima data, a raggiungere entrambe le soglie. Proprio in tale contesto, entra in gioco la questione della finestra mobile. Lo prevede la riforma contenuta nella Legge di Bilancio 2024 ed è una novità tutt’altro che positiva dal momento che comporta un allungamento dei tempi di attesa per il primo assegno. Infatti il calcolo della decorrenza avverrà a partire dalla data di maturazione di entrambe i requisiti per poter interrompere l’attività lavorativa in anticipo rispetto al pensionamento di vecchiaia.
Cosa significa? Che soltanto dopo che sarà stato raggiunto il secondo requisito si aprirà la finestra temporale. Ne derivano tempi di attesa che raggiungeranno i sette mesi per i lavoratori del settore privato mentre nel caso del pubblico impiego si potrà arrivare a dover attendere fino a nove mesi. Questo comporterà il trovarsi ad aspettare a lungo prima di poter beneficiare della pensione. Per fare un esempio, se un lavoratore che ha raggiunto il requisito anagrafico, raggiunge quello contributivo nel mese di giugno, riceverà il primo assegno solo a partire dal 1° aprile 2025 qualora assunto con un impiego nell’ambito pubblico.
I tempi sono anticipati al 1° febbraio 2025 per un lavoratore autonomo o per un dipendente del settore privato. Da questo punto di vista si potrebbe sfruttare il lasso di tempo in più per accumulare ulteriori contributi in modo tale da ottenere il trattamento anticipato senza penalizzazioni di calcolo o senza vincoli anagrafici.
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