Assegno di mantenimento ex coniuge va dichiarato? Attenzione a questi casi: rischi una multa salata

L’assegno di mantenimento percepito dall’ex coniuge rappresenta una delle tematiche più delicate e complesse all’interno del diritto di famiglia e della fiscalità personale.

Secondo le ultime indicazioni, questo tipo di sostegno finanziario non solo deve essere considerato ai fini fiscali ma, nella maggior parte dei casi, è obbligatorio inserirlo nella dichiarazione dei redditi attraverso il modello 730.

Il principio alla base è chiaro: l’assegno di mantenimento ricevuto dall’ex coniuge deve essere dichiarato al Fisco come qualsiasi altro reddito.

Questa disposizione nasce dalla necessità di garantire trasparenza e equità fiscale, evitando possibili forme di evasione. Tuttavia, la tassazione effettiva dell’assegno dipende da vari fattori, tra cui l’ammontare percepito e la situazione reddituale complessiva del beneficiario.

Gestire correttamente gli aspetti fiscali legati all’assegno di mantenimento richiede attenzione e consapevolezza sia da parte del percettore che del pagatore.

La chiave sta nel rispettare le normative vigenti per evitare spiacevoli sorprese sotto forma di controlli o sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Assegno di mantenimento ex coniuge: obblighi e tassazioni

È importante sottolineare la distinzione tra il mantenimento destinato all’ex coniuge e quello destinato ai figli. Mentre il primo rientra nella categoria dei redditi soggetti a dichiarazione, il secondo non viene considerato tale ai fini fiscali.

Il sostegno finanziario per i figli infatti si configura come una compartecipazione alle spese necessarie per la loro crescita e formazione ed è escluso dalla dichiarazione dei redditi, sebbene debba essere indicato nell’Isee.

L’Agenzia delle Entrate gioca un ruolo cruciale nel monitoraggio della corretta dichiarazione degli assegni di mantenimento. Grazie a sistemi di controllo incrociati, è possibile individuare eventuali omissioni o incongruenze nelle dichiarazioni presentate dai contribuenti.

Chi eroga l’assegno ha infatti l’obbligo di segnalarlo per poter usufruire delle deduzioni fiscali previste dalla legge, permettendo così all’Agenzia delle Entrate di verificare la corrispondenza con quanto dichiarato dal beneficiario.

Non includere l’assegno di mantenimento nella propria dichiarazione dei redditi può avere conseguenze significative sotto forma di sanzioni economiche.

Mantenimento come funziona?
Assegni mantenimento (Operarenamagazine.it)

Questa omissione viene infatti considerata un illecito tributario assimilabile alla dichiarazione infedele che può portare all’applicazione di sanzioni pecuniarie da parte dell’autorità fiscale.

Nonostante ciò, esistono situazioni in cui l’inserimento dell’assegno nel 730 potrebbe non essere necessario o comportare effetti fiscali nulli.

Ciò accade quando il beneficiario presenta un reddito complessivo talmente basso da rientrare nella cosiddetta “no tax area”, ovvero quella soglia al di sotto della quale non scatta l’obbligo della tassazione diretta sui redditi personali.

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